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“ Storie
e leggende
Dell’erba aromatica cara
Persino agli dei. A cui anche
I cuochi moderni non
sanno rinunciare. “
Un tempo
caratteristico delle zone mediterranee, dove cresce spontaneamente, il
rosmarino è un arbusto sempreverde che
oggi si può trovare dappertutto, coltivato negli orti e nei giardini o
interrato. Il nome latino deriva da “ros”, rugiada, e “marinus”, mare, per la sua caratteristica di attecchire
spontaneamente sulle coste. I Greci lo utilizzavano come incenso durante i
sacrifici agli dei e i Romani ne fecero il simbolo dell’amore e della morte,
utilizzandolo non per insaporire il cibo, quanto piuttosto per aromatizzare il vino. Nel
Trecento il rosmarino è già un’erba di uso comune, utilizzatissimo in cucina soprattutto
come aroma e sfruttato come medicina esorcizzante contro le streghe. E leggenda
narra che la Madonna avesse steso il suo mantello azzurro su un cespuglio di
rosmarino durante la sua fuga in Egitto e i fiori della pianta, che erano
bianchi, fossero improvvisamente diventati azzurri.
In cucina è utilizzato per il suo
forte potere aromatizzante che regala
alle ricette sapori decisi ma al contempo raffinati. Particolarmente indicato
per arrosti, intingoli, piatti a base di patate, torte rustiche, è squisito
anche come condimento di svariati paté, oppure con l’agnello, il manzo, l’anatra
e il coniglio. E’ ottimo anche su pane e focacce cotte al forno e infine come
aromatizzante per il vino, chiamato appunto “vino al rosmarino”.
Come le altre erbe aromatiche è
preferibile utilizzarlo fresco. Il suo utilizzo è noto in profumeria e cosmesi,
per la preparazione di liquori e rosoli e in farmacia. Si utilizza anche sotto forma
di infuso, decotto, tintura e olio
essenziale.
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