07 aprile, 2014

La rugiada di mare: Il rosmarino


L

a rugiada 
di mare:
Il rosmarino

Storie e leggende
Dell’erba aromatica cara
Persino agli dei. A cui anche
I cuochi moderni non
 sanno rinunciare.


Un tempo caratteristico delle zone mediterranee, dove cresce spontaneamente, il rosmarino  è un arbusto sempreverde che oggi si può trovare dappertutto, coltivato negli orti e nei giardini o interrato. Il nome latino deriva da “ros”, rugiada, e  “marinus”, mare,  per la sua caratteristica di attecchire spontaneamente sulle coste. I Greci lo utilizzavano come incenso durante i sacrifici agli dei e i Romani ne fecero il simbolo dell’amore e della morte, utilizzandolo non per insaporire il cibo, quanto  piuttosto per aromatizzare il vino. Nel Trecento il rosmarino è già un’erba di uso comune, utilizzatissimo in cucina soprattutto come aroma e sfruttato come medicina esorcizzante contro le streghe. E leggenda narra che la Madonna avesse steso il suo mantello azzurro su un cespuglio di rosmarino durante la sua fuga in Egitto e i fiori della pianta, che erano bianchi, fossero improvvisamente diventati azzurri.




In cucina è utilizzato per il suo forte potere aromatizzante  che regala alle ricette sapori decisi ma al contempo raffinati. Particolarmente indicato per arrosti, intingoli, piatti a base di patate, torte rustiche, è squisito anche come condimento di svariati paté, oppure con l’agnello, il manzo, l’anatra e il coniglio. E’ ottimo anche su pane e focacce cotte al forno e infine come aromatizzante per il vino, chiamato appunto “vino al rosmarino”.
Come le altre erbe aromatiche è preferibile utilizzarlo fresco. Il suo utilizzo è noto in profumeria e cosmesi, per la preparazione di liquori e rosoli e in farmacia. Si utilizza anche sotto forma  di infuso, decotto, tintura e olio essenziale.


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